La mestra Hu Lijuan
è Presidente onorario del Centro studi Hu YaoZhen. Nata nel 1934 nello Shanxi, ha coltivato le pratiche del confucianesimo, buddismo, taoismo, I-ching, Medicina e Arti Marziali ed è figlia del grande Maestro Hu Yaozhen. Medico, ha operato a Roma, Malesia, Brasile lasciando semi preziosi e allievi che continuano a diffondere i suoi insegnamenti. Attualmente lavora e insegna in Cina.
Pubblichiamo uno stralcio da un seminario tenuto a Roma nel 2009 dalla maestra Hu Lijuan:
"Tutti condividiamo un unico cuore , tutti proveniamo da un unico cuore, siamo una famiglia, quindi bisogna trovare l’armonia...Se ci fosse questa consapevolezza vivremmo in una società e in un mondo migliore...Tutti dobbiamo contribuire a questa società e questo la renderebbe sana"
Mio padre mi ha detto “io non ti insegno forme ma ti insegno come bisogna lavorare sul proprio cuore/mente” perché il cuore è il nostro taiji, è il nostro uno, è quello che ci permette di connetterci con questo vuoto •“Ho deciso che non ti insegno nessuna forma-postura, puoi tirarle fuori da dentro di te e il tuo sistema cambierà seguendo il tempo lo spazio, le stagioni” •“Devi anche imparare a prendere da chi ti ha preceduto, imparare ad assorbire l’esperienza delle generazioni passate.
Per esempio questa forma particolare che io non conosco (es una forma del taiji) da dove viene? Bisogna imparare a mettere insieme le forme con la loro natura anteriore al cielo •Se vogliamo dire quale è il rapporto tra ciò che ha forma e ciò che non ha forma possiamo dire che tutte e due le cose sono importanti.
Questa è la vera tradizione, lavorare con il cuore per sentire col cuore, non è imitare le forme tramandate attraverso il loro aspetto esteriore altrimenti ci si esercita sul taiji come se si facesse una disco-dance "
Lui è stato campione nazionale nelle arti marziali nel 1929, quando io non ero ancora nata, però la sua ricerca non era verso la forza ma era verso l’autenticità, la verità •Quindi si domandava: quando non c’era neanche la scrittura Laotze è riuscito comunque ad assorbire la conoscenza delle generazioni precedenti e a trasformarla in questi cinquemila caratteri che formano il DaoDeJing .
Siccome (mio padre) non aveva tempo di provare tutti i metodi di qigong ha chiamato due fratelli e ha detto loro “io vi pago e fate quello che vi dico io” per poter capire quali erano i metodi veramente validi, non potendoli provare tutti personalmente. Così praticamente li ha studiati tutti: la spada, il ventaglio, l’alabarda, lo shaolin, ecc. •Poi è andato in un tempio e si è stupito nel vedere che le rappresentazioni dei bodisattva fossero tutte differenti una dall’altra: allora ha cominciato a portarsi dietro questo punto interrogativo. “perché quello sta così e quell’altro sta cosà?” •E poi ha notato che mentre praticava qigong spontaneamente senza che neanche se ne accorgesse magari una mano si alzava, allora ha cominciato a capire come in assenza di desiderio nel non agire poi magari una mano si alza da sola •Poi ha cominciato ad interrogarsi di questa natura originaria di cui si palava nei testi capendo che pochissimi sanno di cosa parlassero, pochissimi sanno cosa c’è nella mente, nel cervello •E poi in un tempio ha trovato questa frase che diceva “segui lo shen che spontaneamente si muove” •E quindi ha cominciato a pensare alla differenza tra l’anteriore al cielo e il posteriore al cielo. Lui ha studiato il taiji di YanLuchan (un maestro famoso) e ha cominciato a pensare da dove le ha tirate fuori YanLuchan queste forme? •E poi si è accorto che i movimenti che si manifestavano spontaneamente quando lui entrava in questo stato di quiete, erano molto simili a quelli di YanLuchan
Pubblichiamo uno stralcio da un seminario tenuto a Roma nel 2009 dalla maestra Hu Lijuan:
"Tutti condividiamo un unico cuore , tutti proveniamo da un unico cuore, siamo una famiglia, quindi bisogna trovare l’armonia...Se ci fosse questa consapevolezza vivremmo in una società e in un mondo migliore...Tutti dobbiamo contribuire a questa società e questo la renderebbe sana"
Mio padre mi ha detto “io non ti insegno forme ma ti insegno come bisogna lavorare sul proprio cuore/mente” perché il cuore è il nostro taiji, è il nostro uno, è quello che ci permette di connetterci con questo vuoto •“Ho deciso che non ti insegno nessuna forma-postura, puoi tirarle fuori da dentro di te e il tuo sistema cambierà seguendo il tempo lo spazio, le stagioni” •“Devi anche imparare a prendere da chi ti ha preceduto, imparare ad assorbire l’esperienza delle generazioni passate.
Per esempio questa forma particolare che io non conosco (es una forma del taiji) da dove viene? Bisogna imparare a mettere insieme le forme con la loro natura anteriore al cielo •Se vogliamo dire quale è il rapporto tra ciò che ha forma e ciò che non ha forma possiamo dire che tutte e due le cose sono importanti.
Questa è la vera tradizione, lavorare con il cuore per sentire col cuore, non è imitare le forme tramandate attraverso il loro aspetto esteriore altrimenti ci si esercita sul taiji come se si facesse una disco-dance "
Lui è stato campione nazionale nelle arti marziali nel 1929, quando io non ero ancora nata, però la sua ricerca non era verso la forza ma era verso l’autenticità, la verità •Quindi si domandava: quando non c’era neanche la scrittura Laotze è riuscito comunque ad assorbire la conoscenza delle generazioni precedenti e a trasformarla in questi cinquemila caratteri che formano il DaoDeJing .
Siccome (mio padre) non aveva tempo di provare tutti i metodi di qigong ha chiamato due fratelli e ha detto loro “io vi pago e fate quello che vi dico io” per poter capire quali erano i metodi veramente validi, non potendoli provare tutti personalmente. Così praticamente li ha studiati tutti: la spada, il ventaglio, l’alabarda, lo shaolin, ecc. •Poi è andato in un tempio e si è stupito nel vedere che le rappresentazioni dei bodisattva fossero tutte differenti una dall’altra: allora ha cominciato a portarsi dietro questo punto interrogativo. “perché quello sta così e quell’altro sta cosà?” •E poi ha notato che mentre praticava qigong spontaneamente senza che neanche se ne accorgesse magari una mano si alzava, allora ha cominciato a capire come in assenza di desiderio nel non agire poi magari una mano si alza da sola •Poi ha cominciato ad interrogarsi di questa natura originaria di cui si palava nei testi capendo che pochissimi sanno di cosa parlassero, pochissimi sanno cosa c’è nella mente, nel cervello •E poi in un tempio ha trovato questa frase che diceva “segui lo shen che spontaneamente si muove” •E quindi ha cominciato a pensare alla differenza tra l’anteriore al cielo e il posteriore al cielo. Lui ha studiato il taiji di YanLuchan (un maestro famoso) e ha cominciato a pensare da dove le ha tirate fuori YanLuchan queste forme? •E poi si è accorto che i movimenti che si manifestavano spontaneamente quando lui entrava in questo stato di quiete, erano molto simili a quelli di YanLuchan